Un esperimento di riqualificazione urbana e lotta alla povertà
Il progetto Capacity ha come capofila il Comune di Messina ed è cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM 6 dic 2016- Fondo per l’attuazione del Programma Straordinario di Riqualificazione e Sicurezza delle Periferie Urbane, Legge 208/2015).
La valutazione di impatto dei due progetti è stata affidata a CEVAS e si realizza nel periodo 2017-2021.
Il progetto ha come capofila il Comune di Messina e la Fondazione di Comunità di Messina come partner strategico e co-finanziatore. Capacity si articola in un sistema complesso di azioni correlate e sta promuovendo in modo interdipendente: la creazione di sistemi urbani e socio economici di qualità e capaci di generare alternative sui funzionamenti umani legati all’abitare, al lavoro, alla socialità e alla conoscenza; progetti personalizzati e comunitari che facilitino la possibilità che persone in situazione di forte deprivazione materiale e culturale possano cogliere e valorizzare le nuove opportunità per ripensare e ricostruire la propria vita e quella delle proprie famiglie.
La Fondazione di Comunità di Messina con Capacity ha adottato una strategia integrata improntata al paradigma dello Sviluppo Umano mettendo a sistema Capacity, dentro un complesso quadro di fundraising e progettualità e a fine 2017 ha commissionato a CEVAS una valutazione di impatto che è stata inclusa tra le ricerche-azioni promosse dal Forum Disuguaglianze e Diversità. Dalla valutazione intermedia sono emersi alcuni risultati.
Le azioni di supporto all’abitare e avvio dello sgombero a Fondo Saccà, sono quasi completate.
Ai primi di ottobre del 2019 sono n.171, più di quanto previsto, i nuclei familiari di Fondo Saccà e Fondo Fucile che hanno acquistato un’abitazione propria (n.49 nuclei) o che il Comune di Messina ha riconosciuto come titolari di un alloggio popolare. Sono stati impediti i tipici meccanismi di ghettizzazione e stigmatizzazione connessi agli sgomberi e la creazione di ulteriori aree dove concentrare la marginalità sociale. Si è avviata l’infrastrutturazione socio-economica. E’ stata creata un’agenzia di sviluppo dell’economia sociale e solidale, per promuovere imprese inclusive, l’occupabilità e percorsi di fuori-uscita dal sommerso e dal lavoro nero. L’Agenzia di Sviluppo ha potuto usufruire di servizi di co-progettazione, counseling e tutoraggio e servizi di microcredito ed erogazione di fondi a impatto sociale.
Lo spazio liberato dalle abitazioni fatiscenti e insalubri è diventato un common, un piccolo parco tematico ed educativo sui temi: dell’architettura e dell’ingegneria sostenibile con l’apertura, in un’abitazione del condominio ecologico, di servizi socio-educativi. Tra le ricadute si segnala l’apertura di un nuovo Centro commerciale. E’ stata ridotta la spesa pubblica e si registra una maggiore efficienza delle politiche di housing sociale. Il dispositivo ‘Capitale Personale di Capacitazione’ (CPC), cioè un contributo per l’acquisto della casa che può raggiungere un valore massimo di 80 mila euro, ha comportato una riduzione consistente dei costi medi di acquisto dell’abitazione sul libero mercato pari al 35% rispetto all’acquisto degli immobili da parte del Comune e dello IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) e l’eliminazione per la PA dei costi amministrativi e delle spese per la manutenzione.Grazie alla valorizzazione economica e professionale delle attività di manutenzione realizzate dagli stessi beneficiari si sono riqualificati gli immobili presenti sul libero mercato altrimenti soggetti a fatiscenza. Inoltre è stata evitata la costruzione di case popolari che prevedono il consumo di suolo pubblico e si è offerto un modello per l’edilizia sociale. Metà dei nuclei familiari in precedenza considerati ‘non bancabili’ hanno potuto accedere al mercato creditizio (v. microcrediti erogati dalla MECC, Microcredito per l’economia civile e di comunione) ottenendo spesso la ristrutturazione di debiti pregressi e la riduzione dei rischi di usura. A oggi in nessun caso si è registrata una situazione di credito in sofferenza. Un terzo dei nuclei beneficiari che hanno acquistato casa hanno, nei fatti, aumentato lo stock di capitale che saranno in grado di trasferire ai propri figli o ai loro nipoti contrastando così la trasmissione intergenerazionale delle diseguaglianze. Infine per 500 persone vi sarà un importante miglioramento delle condizioni ambientali e una riduzione di rischi per la salute connessi alle gravi carenze igienico-sanitarie e all’inquinamento ambientale che negli ultimi 30 anni si sono tradotte in 7 anni di vita media in meno rispetto ai residenti delle altre aree della città di Messina.
La ricerca valutativa rappresenta una delle azioni sostenute a livello nazionale dal Forum Diseguaglianze e Diversità il cui scopo è identificare e testare una policy attuabile in aree in estrema povertà per ridurre le disuguaglianze socio-economiche e la trasmissione intergenerazionale della povertà. Le iniziative attuano in modo innovativo le teorie economico-sociali da anni sperimentate dalla Fondazione messinese. L’idea su cui si fondano i meccanismi progettuali è di assegnare a ciascuna famiglia beneficiaria un capitale personale di capacitazione, cioè un contributo economico una tantum, che rappresenta uno stock attorno a cui riattivare percorsi di liberazione, desideri e progettualità per sé e per le proprie famiglie.